
Ìride è una performance che riflette specificatamente la natura del luogo che abita e da
cui viene guardata (luoghi naturali, musei e altri spazi non convenzionali).
Il progetto consiste in una fase di ricerca che indaga, attraverso il concetto di sguardo e
di ascolto, la relazione tra arte e paesaggio, in particolare nei luoghi legati all’acqua e in
altri contesti più antropizzati e ricchi di storia, in cui far confluire forme-segni e trame
spazio-temporali ispirate dagli ambienti naturalistici.
La fase di residenza è finalizzata alla creazione di un intervento artistico che sarà in stretto
dialogo con gli elementi del territorio e del paesaggio specifico in cui andremo a lavorare
intersecandosi con gli elementi della nostra linea di ricerca.
Ìride è un’indagine sulla liquidità del linguaggio all’interno dello spazio bucato del riflesso,
generato dall’incontro dell’acqua con la forma. Il riflesso può essere solo visto, non esiste
in altro luogo, è pura luce, abita nella superficie liquida tra materiale e immateriale, è
generato dallo sguardo ma è anche ciò che è guardato. È quindi moltiplicatore di mondi e
piani del reale, fatti di apparenze solide e immagini dissolte. Ìride indaga nel performativo
un medium liquido tra l’occhio, la visione e lo sguardo nella duplice dimensione del
paesaggio e del “soggetto che lo abita”.
Il mondo della natura, non è qualcosa che si trova “là fuori”, che possiamo ritagliare con
lo sguardo. Vivendo in esso, il paesaggio diventa parte di noi, così come noi siamo parte
di esso. La danza è la creazione stessa del paesaggio in rapporto di riflessione reciproca
con lil luogo che abita e i suoi abitanti. Qui, lo stesso corpo vuole diventare liquido,
utilizzando l’occhio come organo compositivo e lo sguardo del pubblico e del paesaggio
stesso che si riflette sulla danza.
COLLETTIVO TRIFOGLIO
Il collettivo Trifoglio è composto da: Donato Epiro (biologo, compositore e musicista
polistrumentista) la cui ricerca è incentrata sul rapporto fra suono ed ambiente naturale
che intreccia tematiche ecologiche, antropologiche e fantastiche; Marta Bellu
(danzatrice, coreografa e psicologa) si occupa di ricerca coreografica in dialogo col
linguaggio e la composizione musicale e in particolare la relazione tra corpo, suono e
luce, come oggetti contemplativi, visivi e spaziali; e Andrea Sanson (light designer e
scenografo), la sua ricerca indaga un sistema non solamente visivo ma anche sonoro/
coreografico, un linguaggio legato alle componenti meccaniche e alla fluidità della
tecnologia led che porta alla creazione di tessuti viventi, costellazioni di fonti luminose in
movimento in costante rapporto di azione/ reazione con il suono.
Il progetto del collettivo Trifoglio trova ispirazione nella Natura come sistema originario,
complesso in cui abitiamo in un rapporto di co-creazione ed evoluzione continua.
Riflettendo sui concetti di ecologia, biodiversità e paesaggio, la nostra ricerca consiste
nel far dialogare la danza, il suono e la luce al fine di creare nuovi ecosistemi in equilibrio
all’interno di luoghi dell’altrove. Pur mantenendo una loro specificità e identità, questi
elementi si compenetrano ricercando livelli di complessità e fluidità nel linguaggio e nella
struttura della composizione.